Tra gradite conferme e spiacevoli sorprese, questo è il 2014 secondo i David

Hanno assegnato i David di Donatello, proprio oggi. Con molte conferme e poche sorprese. Per esempio, La Grande Bellezza di Paolo Sorrentino era arrivato alla cerimonia con 18 candidature, molte delle quali (ben 8) si sono concretizzate in premi. E questo è una conferma. Come poteva la pellicola vincitrice del premio Oscar al miglior film straniero non portarsi a casa tutti ‘sti premi, scusate? E come poteva non vincere anche nella categoria dedicata al migliore in assoluto? Non lo so, ma è successo. Il miglior film italiano dell’anno è un altro. L’Italia è stata l’unica a non pensarla come il resto del mondo sugli ultimi dodici mesi di cinema. Così, a vincere è stato Il capitale umano di Paolo Virzì. E questa è una sorpresa. In effetti l’ultimo lavoro del regista livornese si era portato avanti già col numero di candidature (un totale di 19), e quindi dovrebbe essere una semi-conferma o una semi-sorpresa il fatto che si sia aggiudicato il premio più importante della serata, insieme ad altri sei. Tra cui miglior sceneggiatura e miglior attrice protagonista e non, rispettivamente Valeria Bruni Tedeschi e Valeria Golino. Chi scrive non ha ancora visto Il capitale umano, quindi si astiene dal giudicare. Ma chi scrive, al tempo stesso, non può non provare una punta d’amarezza per la mancata vittoria di quello che doveva essere il favorito della serata. Forse che la giuria quest’anno abbia voluto rivendicare una sorta di originalità che il sottoscritto non riesce a capire?

Pazienza, almeno Sorrentino s’è portato a casa il premio come miglior regista, mentre il suo pupillo Toni quello come miglior attore. Non poteva essere altrimenti. Passi pure che La grande bellezza perda contro Il capitale umano, che pure ha ricevuto lodi e standing ovation a morire, ma se Servillo non avesse vinto credo di sarebbe scatenata una violenza da stadio tra i presenti, in questa serata in cui i padroni di casa erano gli odiosissimi e poco divertenti Paolo Ruffini e Anna Foglietta.

Altro grande piacere è che Pif abbia vinto come miglior regista esordiente. Bravo, un ottimo incoraggiamento a proseguire verso una strada che potrebbe rivelarsi fruttuosa per un talento della televisione nostrana che potrebbe pure, chissà, scoprire nel cinema la sua vera vocazione.

A parte Virzì, Sorrentino e La mafia uccide solo d’estate, non ha vinto praticamente nessun altro. Solo due premi a Song’e Napule. Che volete che vi dica, con quei colossi lì a far razzia di statuette, agli altri non son rimaste neanche le briciole. Né per Smetto quando voglio, o per Allacciate le cinture (12 nomination il primo, 11 il secondo), né per Anni felici, e anche Valeria Golino per il suo Miele, già premiato ai Nastri d’argento e Menzione speciale della giuria a Cannes, non s’è vista lo straccio d’un riconoscimento.

Premi speciali a Sophia Loren per la sua interpretazione ne La voce umana di Edoardo Ponti, ad Andrea Occhipinti per il suo lavoro, a Marco Bellocchio alla carriera, e a Carlo Mazzacurati e Riz Ortolani pure alla carriera ma postumo. Miglior film straniero Grand Budapest Hotel, altra mega-sorpresona. Eh sì, perchè in lizza c’erano tutti pezzi da novanta, vale a dire American Hustle, The Wolf of Wall Street, 12 Anni Schiavo e Blue Jasmine. Quello di Wes Anderson pareva quindi essere proprio una sorta di brutto anatroccolo. E invece, quando si dice gli ultimi saranno i primi…

Philomena di Stephen Frears vince invece come miglior film dell’Unione Europea. E su questo, cari ragazzi, non c’è che dire. Arrendetevi, fan de La vita d’Adele: davanti a Judi Dench c’è solo da inchinarsi.

Ecco una lista completa di candidati e vincitori delle principali categorie:

Miglior film

Miglior regista

Miglior regista esordiente

Migliore sceneggiatura

Migliore produttore

Migliore attrice protagonista

Migliore attore protagonista

Migliore attrice non protagonista

Migliore attore non protagonista

Migliore direttore della fotografia

Miglior film dell’Unione Europea

Miglior film straniero

Premio David giovani

 

Dispiace che la Ferilli non abbia, non dico vinto addirittura, ma almeno ricevuto uno straccio di nomination. Quando fa i cinepanettoni la critichiamo (giustamente), ma quando è brava, è brava. E hanno nominato invece Galatea Ranzi (la Stefania dello stesso film). Se già era andata su tutte le furie quando Sorrentino non se la portò a Los Angeles, adesso le starà uscendo il fumo dalle orecchie. Sabbrì, sai che ti dico? La prossima volta che ti snobbano così, vieni da me, che ti faccio una carbonara che ti risolleva sicuramente.

Una replica a “Tra gradite conferme e spiacevoli sorprese, questo è il 2014 secondo i David”

  1. […] Il capitale umano ha vinto ai David di Donatello il premio per il miglior film, ho avuto più di un dubbio al riguardo. Non sono uno di quelli che […]

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