La vera storia dell’uomo che voleva amare e della donna che gli insegnò a farlo.

Mark O’Brien è un giornalista affetto da poliomielite dall’età di sei anni, e da allora è costretto a dividersi tra una barella e un polmone d’acciaio. È un poeta tormentato dagli interrogativi a cui non può rispondere, e che rivolge costantemente al cielo senza averne quasi mai risposta. È costretto ad avvalersi dell’aiuto di assistenti per lavarsi, vestirsi, andare in giro, vivere una vita normale insomma. Stringe un’insolita amicizia con un prete straordinariamente aperto e disponibile, e si innamora, non ricambiato, della sua infermiera. A 39 anni, Mark decide che è arrivata l’ora di capire di persona cosa sia davvero il sesso, e di perdere la verginità. Vuole diventare uomo.

Quando ho visto The Sessions, non sapevo nulla di tutto questo, men che mai che fosse tratto da una storia vera. Sapevo solo che il ruolo da protagonista femminile era stato affidato ad Helen Hunt, che lei era una sorta di terapista (ma non immaginavo di che tipo) e che si parlava anche di sesso (ma non immaginavo fino a che punto). Praticamente, non ne sapevo nulla. Sono rimasto parecchio sorpreso quando mi son visto un paraplegico (John Hawkes) come personaggio principale che si lancia in una serie di incontri con una professionista del sesso che lo inizia alla via del piacere nonostante a sua disabilità. E non per il fatto in sé, ci mancherebbe, ma per il come. Per il candore e la schiettezza.

The Sessions racconta il sesso tra due persone in un modo così diretto, pulito, ingenuo che di più non si può. E di sesso, qui si parla davvero, e se ne fa anche. Si parla di orgasmi, eiaculazione, penetrazione, ed Helen Hunt si mostra più d’una volta come mamma l’ha fatta; e tutto questo senza che mai, neanche per un istante, si sfiori il ridicolo e la volgarità. Sembra sempre tutto perfettamente naturale e, a dispetto della situazione, a tratti anche sinceramente ironico. Forse perché parlando di sesso riesce a parlare anche di amore. Di quello per la donna, per il corpo femminile, per la vita. E viceversa, dell’amore per un uomo, per il suo spirito, per la sua anima.

In un coacervo di pellicole sul sesso più sporco e spregevole, di immagini grottesche e spudorate, di prostitute, ninfomani e sex addicted, in mezzo a tante visioni dell’unione più intima tra due persone come fonte di vergogna e sinonimo di vizio, The Sessions mostra l’altra faccia della medaglia, pur nel contesto di una storia tutta particolare.

Non fatevi ingannare dall’inizio: passati i primi minuti, tutto procede più velocemente, e il film alla fine scorre via che è un piacere.

VOTO: 9 

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