Cose che ti influenzano per tutta la vita #3

Lezioni di piano è uno di quei film che ricordi per le immagini, soprattutto. Per gli immensi e suggestivi paesaggi della Nuova Zelanda. Per il suo verde, le sue spiagge, il suo cielo, i suoi alberi. Credo che ogni appassionato di cinema abbia stampata nella mente l’immagine di Holly Hunter e di Anna Paquin sedute sulla riva, accanto al mare. E poi c’è la superba colonna sonora, e l’indimenticabile interpretazione della protagonista, che non a caso vinse un meritatissimo Oscar nel 1994. È un film che vale la pena di vedere anche soltanto per questi e altri mille elementi di contorno che, in verità, colpiscono più della storia stessa. A volerlo raccontare, non ricordo neanche più bene i particolari della trama, ma ho ancora vivo il ricordo delle performance degli attori, delle sensazioni, dei colori. E di una scena, in particolare, che mi è rimasta dentro più degli stessi meravigliosi paesaggi, dei boschi e di tutto il resto. La fatidica scena in cui il marito geloso (Sam Neill) amputa un dito alla moglie (Holly Hunter), impedendole di continuare a suonare. Le urla della figlia, la cieca spietatezza dell’uomo, il dolore che urla che i suoi soli occhi e con tutto il suo volto la muta Ada, tutto mi è rimasto impresso come una delle sequenze più impressionanti a cui abbia mai assistito. Mi basta incappare per caso in un ceppo di legno o soffermarmi con lo sguardo su un paio di mani congiunte per ritornare ancora una volta a quel momento, più di quanto non possano indurmi a fare una canzone o un pianoforte.

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