Quando l’ho visto per la prima volta, e poi anche per la seconda, e per la terza, ho considerato Nine un vero e proprio capolavoro incompreso. A rivederlo oggi, dopo un po’ di tempo dall’ultima volta, mi sembra di capire, in parte, le ragioni di tante recensioni negative: Nine è un film che ha dei punti morti, e la trama stenta a prendere una direzione decisa, una svolta cruciale e definitiva. Eppure, questo non mi impedisce di considerarlo ancora un ottimo film, riuscitissimo in parecchi momenti.

Innanzitutto, per il cast. La critica cinematografica di mezzo mondo fu sostanzialmente concorde nell’affermare che, se la trama in sé non suscitava particolare interesse, gli attori erano il vero punto di forza di questa pellicola, tanto da raccogliere nomination in tutte le premiazioni che contano nel cinema, in primis agli Oscar e ai Golden Globes. In particolare, Marion Cotillard, nei panni della moglie del protagonista, e Penelope Cruz in quelli della sua amante, furono particolarmente apprezzate, e non senza motivo. Ma anche Daniel Day-Lewis non fu da meno, convincente come al solito.

Credo che in molti si siano focalizzati sul confronto con e con l’universo felliniano, che praticamente costituisce l’universo di ispirazione del film: un confronto dal quale Nine esce inevitabilmente sconfitto, tanto sarebbe stato difficile eguagliare il genio del maestro riminese. Ci si dimentica, però, che Nine è l’adattamento cinematografico di uno spettacolo teatrale dalle numerose repliche di successo, che a sua volta prende le mosse da quel già citato . Ma è solo ispirazione, e nulla più. Forse un omaggio, ma decisamente non una copia, né tantomeno una versione mal riuscita. Bisognerebbe riuscire a togliersi le lenti del fellinismo e sorvolare sui preti, la religione, il sesso, i tradimenti, per riuscire a cogliere che Nine è altro.

Il lato infantile del protagonista ritorna però anche qui con una certa prepotenza, dai ricordi d’infanzia alla puerilità vera e propria di quel Guido Contini che non sa fare i conti con il mondo che lo circonda e che è lui stesso a condizionare. Superata ormai la soglia dei quaranta, il regista osannato e affermato si ritrova ad affrontare un blocco della scrittura, e mentre tutto il cast tecnico è già radunato e i provini per le attrici sono in corso, con l’annuncio di un nuovo film con tanto di titolo in conferenza stampa, lui non ha scritto una sola parola del copione. E intanto la sua vita sentimentale comincia a precipitare, con la crisi matrimoniale alle porte e una relazione extraconiugale sempre più difficile da gestire. Il tutto mentre è circondato dalle donne della sua vita, che vivono attorno a lui in carne ed ossa, come la bellissima musa Claudia impersonata da Nicole Kidman, o che risorgono nei suoi ricordi e nella sua immaginazione (come la madre defunta che ha le sembianze di Sophia Loren o la prostituta Saraghina incarnata da Fergie). Alla fine dovrà rassegnarsi ad ammettere la palese verità, a rinunciare a qualcosa e a riprendere la sua vita da dove l’aveva lasciata: dal cinema.

Carla (Penelope Cruz) è il personaggio più deliziosamente comico del film, ma anche Lilli (Judi Dench) riesce a far sorridere di tanto in tanto, mentre i numeri di Kate Hudson (la giornalista Stephanie Necrophorus) e di Fergie sono in assoluto i più spettacolari ed eccitanti. Le canzoni sono l’altro aspetto che ha messo d’accordo tutta la critica: Be Italian, Cinema Italiano, o la più emotiva Take It All, sono meravigliosamente scritte ed interpretate, al punto tale da funzionare come veri e propri tormentoni che ti entrano in testa e che sono destinati a sopravvivere ben al di là della durata del film, così come si ricordano le migliori canzoni dei musical per anni ed anni. Merito anche di uno sfavillante contorno di costumi, scenografie e coreografie di prim’ordine (non a caso nomination agli Oscar per i primi due). Nella scena finale, degna di una perfetta conclusione, il protagonista si riappacifica col suo lato fanciullesco, e nel raccogliere i cocci della sua vita mette mano ad un nuovo progetto, con cui potrà finalmente voltare pagina ed andare avanti con la sua vita, mentre le donne che l’hanno segnata si riuniscono idealmente dietro di lui per ammirare il maestro all’opera.

VOTO: 8

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