Ogni tanto capita con grandissimo piacere di scovare quella commedia che ti mette di buon umore, e dal sapore tutto nuovo. Di quelle commedie come ne fanno un paio all’anno, e che riescono ad emergere dalla valanga di stereotipi e ripetizioni che ha da tempo sommerso il genere. Qualche anno fa, per esempio, una ragazza di nome Diablo Cody s’è messa a scrivere la storia di una sedicenne rimasta incinta del suo migliore amico, e che deve decidere se tenersi il bambino o affidarlo, per esempio, ad una coppia di giovani sposi. Detta così, potrebbe sembrare una trama buona anche per un drammone strappalacrime, e invece è proprio una commedia. Non di quelle che ti fanno stramazzare a terra dalle risate: Juno è una commedia nel senso che la vicenda è narrata con toni leggeri. Realistici, ma anche distesi.
Juno è Ellen Page, una che è stata talmente brava nella sua interpretazione, che il suo personaggio è indiscutibilmente tra i migliori del 2007. Juno parla strampalato come parlerebbe uno qualunque dei suoi coetanei e prende decisioni più assennate di come farebbe uno qualunque degli adulti del suo mondo, e il bello è che è vera. È assolutamente credibile nei suoi panni, e non soltanto lei. Anche Jennifer Garner, per esempio, è convincente in un modo che forse non ha mai potuto dimostrare prima, e Michael Cera è esattamente l’opposto dell’adolescente belloccio che ti aspetteresti di trovare. Pure Jason Bateman è alle prese con uno dei ruoli più seri di tutta la sua carriera, e non gli riesce affatto male. Sono tutti a loro agio coi rispettivi personaggi, e in più la trama procede anche in direzioni tutt’altro che prevedibili.
Come spesso accade, non c’è bisogno per forza di una storia straordinaria per fare un film. A volte sono proprio quelle di tutti i giorni che vale la pena di raccontare. La magia sta proprio nel modo in cui vengono raccontate, e Juno ne è un ottimo esempio. Semplice, intelligente e squisito.
VOTO: 10
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