Ogni anno, uno stuolo di donne di tutte le età, provenienti da ogni regione, nel mese di maggio si reca a Vercelli per andare a far la monda del riso. Le chiamano le mondine. E che simpatiche, che sono, così piene di colore regionale, se mi lasciate passare l’espressione. Cantano tanto, anche: per esempio, quando sono in risaia, coi caporali che sorvegliano su di loro affinché non si distraggano dal lavoro, cantare è l’unico modo che hanno per comunicare. Una volta, sarà passato almeno mezzo secolo, accadde che tra loro s’infiltrò una certa Francesca. Non aveva intenzione di fare la mondina, solo che le serviva un pretesto per andar via, e una folla in mezzo alla quale nascondersi. Aveva rubato una collana preziosa, sapete.
In realtà, non era neanche convinta di voler rubare la collana. Fu Walter ad imporglielo, quel gran mascalzone del suo fidanzato. Non brillava neanche per delicatezza, in verità, ma che volete che vi dica, lei c’era cascata. E ci casca pure con Silvana, una mondina esperta, che le da una mano a farle avere un contratto, così potrà restare a lavorare con loro. O almeno così sembra, perché neanche Silvana pare faccia niente per niente.
Gran bella tipa, questa Silvana. Di quelle bellezze procaci come se ne vedevano un tempo. Anche a lei piace cantare, e ballare anche. Le basterebbe schioccare un dito e potrebbe avere tutti gli uomini ai suoi piedi. Marco ci prova a conquistarla, ma Silvana non è roba per lui; le ci vorrebbe più uno come Walter, uno che non si lasci piegare tanto facilmente, insomma. Starebbero bene insieme, entrambi spregiudicati, entrambi disposti a tutto pur di uscire dalla miseria; solo che, a volte, passiamo il limite senza neanche accorgercene, e quando ce ne rendiamo conto è troppo tardi.
Francesca è disposta a cambiare, a ricominciare da capo. Vorrebbe impedire che anche Silvana si perdesse in fondo al baratro, che facesse una scelta sbagliata, ma neppure le violenze subite, sotto la pioggia incessante, mentre le altre mondine continuano a cantare con effetto straniante, funzionano da catarsi. La salvezza non è alla portata di tutti. Per alcuni, talvolta, ciò che si raccoglie è soltanto Riso amaro.
VOTO: 8
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