Sangue del mio sangue

Bellocchio, Bellocchio, ma cos’hai combinato? Ma come, un regista come te, che ha vinto due David di Donatello e una cinquina di Globi d’oro, va a fare un film del genere, con queste riprese che paiono prese pari pari da un filmino dilettantesco?

Ho voluto ricreare un’atmosfera autentica, per immettere lo spettatore nel disagio causato da una crisi spirituale senza filtri, senza l’artificiale e imponente presente condizionante del regista che…

Eh no, Bellò, no! Perché già la trama qua è tutta confusa, che non si capisce bene sta distinzione tra presente e passato, dove nel presente so’ tutti pazzi, e nel passato ce l’hanno a morte con una suora che vai a capì che ha combinato, almeno potevi girarlo bene. E abbi pazienza! Sti primi piani inutili, ste inquadrature che…te lo posso dire con tutta onestà? Mi paiono prese da The Lady. La serie di Lory Del Santo, proprio quella. Gente che balla all’improvviso, dialoghi sconclusionati, ma perché? Dimmi almeno che hai voluto imitare la Del Santo, così capiamo il motivo.

È il dramma della condizione moderna, di un tempo sfuggente che non offre risposte ma solo incertezze, di una società che condanna per mettere a tacere la voce della coscienza, di…

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Bellò, diciamoci la verità, la trama non l’hai capita manco tu. A me lo puoi dire. Avevi una mezza idea iniziale, non sapevi come portarla avanti, eri sul set, ti ha preso il panico, e hai detto la prima cosa che t’è venuta in mente. No, perché all’inizio è anche carino, la suora accusata di stregoneria, un prete che ci va di mezzo, ma poi non succede niente.

Succede che Bobbio, la mia città natia, è solo l’emblema di una enigmatica indagine contemporanea sulle pieghe dell’essere…

Senti, lascia stare. Sangue del mio sangue è ambientato a Bobbio come poteva essere ambientato sull’Isola di Pasqua. Capisco che sei affezionato al posto, le tue radici, la tua famiglia…

Ci sono anche i miei figli nel film, Pier Giorgio ed Elena, li hai visti?

Sì, guarda, lascia stare i tuoi figli. Che poi, sono gli unici credibili di tutto il cast. Non che ce l’abbia con Alba Rohrwacher, Filippo Timi e Roberto Herlitzka, per carità, ma che ruolo hanno? Hai pensato che forse, e dico forse, era il caso di dare un po’ di serietà ai tuoi personaggi? Ma dico io, mi vuoi spiegare che cosa vogliono dire sti cristiani, le loro battute, tutto il film?

È una lunga digressione sulla dilaniante limitazione della provincia, che poi è anche la limitazione inafferrabile della stessa mentalità gretta e scivolosa…

Sè vabbè.

VOTO: 4

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