Scegliere di guardare The Danish Girl senza sapere nulla della trama può riservare piacevoli sorprese.
Anche senza sapere che racconta la reale vicenda di Lili Elbe, la prima transessuale che la Storia ricordi, la prima ad essersi sottoposta ad intervento chirurgico per effettuare un cambio di sesso. Soprattutto, che la racconta con estrema delicatezza, con le meravigliose musiche di uno dei compositori più apprezzati in ambito cinematografico (Alexandre Desplat) e piglio ironico.
È stato sorprendente constatare che The Danish Girl è un film estremamente intimista, che osa mettere a nudo i protagonisti (anche letteralmente), seguendone le ragioni più personali e i turbamenti emotivi. E dopo averli spogliati di vestiti e camicie da notte, il racconto mette da parti i corpi per inquadrare in primo piano soltanto i moti dell’animo.
Einar vuole imparare a muoversi da donna e a vestirsi da donna, ma non ha bisogno di imparare a sentirsi donna, gli basta ascoltare la sua natura e scrutarsi allo specchio. Lili ha bisogno di cambiare corpo per mostrare fuori ciò che già sente di essere dentro, facendo intuire allo spettatore che la fisicità ha solo il 50% delle responsabilità nella faccenda.
Non c’è stato neanche un margine di errore nella scelta di Eddie Redmayne come protagonista, azzeccatissimo non solo dal punto di vista più strettamente fisico, ma anche quanto alla performance, che gli sarebbe valsa di sicuro il secondo Oscar se non ci fosse stato in gara lo sfidante DiCaprio.
Per chi avesse gustato un assaggio del talento di Alicia Vikander in Ex Machina, non sorprende più di tanto che qui esploda in tutta la potenza, tanto che rischia di rubare la scena al suo coprotagonista e di assurgere a personaggio chiave della vicenda.
E sebbene nel complesso The Danish Girl avrebbe potuto osare più di così, la linea scelta dal regista ne fa una storia di gran valore, che d’altronde è originale già di suo, intrisa di bellezza e di senso artistico, dalle musiche alla concezione delle immagini, dalle interpretazioni ai costumi, protagonisti questi ultimi di tutto il film, dal travestimento alla scena finale, passando per la ricerca dell’identità.
VOTO: 9
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