Per essere il filmetto che è, il remake di Point Break mi ha dato molto da pensare. Nel senso che più si avvicinava il finale, e più pensavo agli errori commessi di cui avrei potuto parlare. Quindi un bell’applauso a te, remake di Point Break, che hai così tanti lati negativi che c’è parecchi di cui discutere.
Potremmo parlare, per esempio – la prima cosa che mi è venuta in mente – della totale assenza di trama. Un’impalcatura assolutamente priva di fondamenta che basta distrarsi un attimo e non la ritrovi più lì. Sepolta sotto le macerie di una superficialità voluta. Perché non posso credere che chi ha messo mano al copione si sia dimenticato in fase di scrittura che il film è, tra le altre cose, anche un poliziesco. Indagini assenti, FBI appena nominata, appena una sparatoria per dare l’idea di avere a che fare con dei criminali.
Ma potremmo anche parlare dell’assoluta mancanza di adrenalina, fatto grave per un film che fa delle scene d’azione il suo cavallo di battaglia. Se avessi voluto vedere qualche spericolato che si aggrappa a una montagna o si butta con una specie di paracadute avrei messo un bel documentario. Un film ha bisogno di una trama, altrimenti chissenefrega se poi qualcuno si spappola in mille pezzi in imprese del genere.
Invece il gruppo di ragazzi amanti degli sport estremi si nasconde dietro una pseudofilosofia che non si capisce e non viene fuori come dovrebbe, attribuendo alle loro spericolatezze delle motivazioni deboli deboli, e rendendo impossibile appassionarsi alle sequenze in cui rischiano la pelle.
Potrei concludere con l’immensa noia che mi ha accompagnato per tutta la visione. Frutto dell’assenza di trama, mancanza di adrenalina, personaggi di poco spessore e così via. Pensate che mi è persino sfuggito che fine abbia fatto il personaggio femminile. E pure la scena finale non l’ho vista bene, mi sono distratto. Colpa della noia.
VOTO: 2
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