Malèna è una di quelle donne di cui ci si innamora al primo sguardo, e che una volta che ti entra dentro non la dimentichi più. È una di quelle bellezze che si ammirano a tutte le età, fresca, giovane ma già donna, mediterranea e unica. Renato, per esempio, va verso i tredici anni quando scopre la sua avvenenza prorompente, e con lei il desiderio sessuale e il proprio corpo adolescente.
Il pensiero delle sue labbra carnose e dei suoi seni generosi, mentre se la immagina nelle vesti succinte delle eroine del cinema, nella sua candida ed eccitante nudità, diventa per lui un’ossessione che lo insegue notte e giorno. Ma nella sua incessante bramosia ed immaginazione, Renato è forse l’unico a cui Malèna interessi anche al di là del suo corpo di ragazza non ancora trentenne.
Giuseppe Tornatore va dentro al cuore della Sicilia come solo lui sa fare, scegliendo la strada che porta indietro nel tempo, quando al governo c’era Mussolini, l’Italia era in guerra e i bombardamenti avrebbero cancellato vite umane e pezzi interi del nostro Paese, ma non la mentalità di un piccolo centro di provincia.
Più di un secolo è trascorso da quando Giovanni Verga mise mano alla sua Lupa, a cui pure un po’ corre la mente quando Malèna passeggia per le strade del centro e le donne si fanno il segno della croce. L’una vorace per vocazione e l’altra puttana per necessità, diventano insieme espressione di un sentire comune che era vivo ancora a metà Novecento, e per quanto ne sappiamo potrebbe non essersi estinto mai.
Malèna racconta così una faccia crudele e verace del Mezzogiorno insulare, dove gli uomini sono golosi e codardi e le donne invidiose e arretrate, provocati e offese dalla sua colpa che è quella di essere troppo bella. Un cerchio che si stringe sempre più attorno lei, una Monica Bellucci che veniva ufficialmente innalzata a icona della femminilità italiana, mentre sullo schermo la sua storia abbandonava i toni leggeri della commedia e andava incontro al tragico epilogo e al malinconico finale.
Una storia, questa, che è innanzitutto la storia della fascinazione che una donna esercita su un ragazzino, e al tempo stesso di crescita e di scoperta, di amore, ingiustizia e nostalgia, raccontata per noi con una delle più belle colonne sonore che Ennio Morricone abbia mai composto.
VOTO: 10
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