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89. Alberto Sordi e Vittorio Gassman – Oreste Jacovacci e Giovanni Busacca (La grande guerra, 1959)
Grande interpretazione di Alberto Sordi e Vittorio Gassman nel ritrarre due piccoli antieroi solidali e mediocri, il primo, Oreste, che non nasconde la paura davanti alla morte, il secondo, Giovanni, un ex carcerato orgoglioso e solo, perplesso davanti agli avvenimenti. Bella sceneggiatura di Age, Scarpelli, Mario Monicelli e Luciano Vincenzoni che rappresenta due parti d’Italia talmente diverse da riconoscersi uguali nello sgomento comune di fronte alla guerra. Oreste e Giovanni verranno schiacciati dalla Storia quasi per caso, catturati mentre cercano riparo.
88. Christopher Walken – Nick (Il cacciatore, 1978)
Seppellito nel girone infernale di Saigon a giocare alla roulette russa, di cui ormai è diventato un professionista, Nick ha ormai perso tutto: dignità, memoria, passato. Il miglior Michael Cimino di sempre scrive e dirige un Christopher Walken alienato e dolente, un personaggio magnifico e disperato. L’etica che il suo amico Michael gli insegnerà durante le battute di caccia in montagna non gli servirà a nulla in guerra, e finirà per essere ingoiato per sempre dall’orrore del Vietnam.
87. Giulietta Masina – Gelsomina (La strada, 1954)
Una clownesse ingenua e pura incarnata alla perfezione da Giulietta Masina, che si trasforma in Gelsomina regalando al suo personaggio espressioni da cinema muto e lasciandola sospesa tra fantasia e realtà su di un filo sottile e fragile, costretta a fare i conti con la vita e con la sua durezza. Fellini disegnò il profilo di questa donnina minuta e poetica e poi lavorò in fase di sceneggiatura assieme ai fidati Ennio Flaiano e Tullio Pinelli, con cui elevò il personaggio a un registro onirico tra racconto e favola, per un film che varrà al regista il primo Oscar della sua carriera.
@tratto da I magnifici 100, supplemento a Ciak del 2005, a cura di Andrea Morandi (Mondadori editore)
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