Amy è una mamma superindaffarata dei giorni nostri, che lavora a tempo pieno per un’azienda che l’ha assunta part-time, si occupa della casa, della spesa, del cane, e ovviamente dei due figli: li accompagna a scuola, alle partite di calcio, li segue nei compiti. Insomma, fa proprio tutto. E tutti si chiedono come faccia a far tutto. In effetti, Amy è sull’orlo di una crisi di nervi, e mentre tu sei lì che vedi la casa in cui vive, le sue due macchine, la scuola dove manda i figli, pensi all’unica cosa che potresti pensare: ma perché cavolo non si prende una babysitter?
Vi dirò, la voglia di vedere Bad Moms m’è venuta quando ho visto il trailer, con quella scena delle tre protagoniste in preda a un guizzo di ribellione che ribaltano un supermercato. Scena che, col senno di poi, probabilmente è la più divertente di tutto il film. E quando un film si gioca tutte le cartucce con il trailer, capirete bene che c’è qualcosa che non va.
Ebbene, Bad Moms è una commedia americana degli eccessi, nel senso che imprigiona i suoi personaggi in una caratterizzazione stereotipata e ne riproduce i tratti fino all’eccesso. Carla è eccessivamente repressa, Kiki è eccessivamente volgare, Gwendolyn è eccessivamente pedante e snob, e i colleghi di lavoro di Amy sono eccessivamente infantili (anagraficamente e mentalmente). L’unico eccesso a cui avremmo voluto assistere, però, signori miei, non c’è.
Le mamme del titolo sono donne tra i trenta e i quaranta che desiderano solo avere un attimo di respiro dal loro mestiere di madri. Mamme che non ne possono più di fare sempre la cosa giusta. Potrebbe essere divertente, se non fosse che l’impulso irriverente si liquefà come neve al sole dopo un attimo, e ti accorgi che tutto si riduce a quella scorribanda al supermarket e ad una festa a base di alcool.
Sarebbe stato bello vedere una di loro che magari dice un vaffanculo al proprio figlio, o che so io. Ma la maternità è solo un accessorio di scena. Una scusa per fingere di aver fatto qualcosa di diverso. Non ci vuole molto prima che il film riveli le sue reali intenzioni, e tutto finisca nel più prevedibile dei modi. Le mamme che si odiano alla fine vanno d’amore e d’accordo, la stronza di turno (Christina Applegate) non è poi così cattiva come sembra, e indovinate un po’?, c’è pure la sottotrama romantica.
Se non ho ancora citato i nomi delle protagoniste – Mila Kunis, Kristen Bell e Kathryn Hahn – è perché vorrei che questo film non fosse una macchia nera nel loro curriculum. E perché mi aspettavo che il loro essere delle bad moms non si esaurisse a dei gestacci mostrati nella locandina.
VOTO: 5
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