« Attenti a Mary Shaw dagli occhi pazzi! Non aveva figli, ma solo pupazzi! E se per caso nei vostri sogni appare, non dovete mai, mai gridare! »
È, questa, la filastrocca che mette in guardia da Mary Shaw, apprezzata ventriloqua in vita, temuto fantasma vendicativo da morto, in un film del 2007 significativamente intitolato Dead Silence. Trattasi dell’opera seconda di James Wan, regista che negli ultimi anni ha dato il suo contributo al genere horror in pellicole come Saw, Insidious e The Conjuring. Curriculum rispettabile, e se non ci fosse Dead Silence lo sarebbe ancora di più.
Come potrete ben immaginare, ci sono dei pupazzi nel film, e non ci si può aspettare nulla di buono da loro. Ormai è chiaro come l’acqua che beviamo che se vediamo un pupazzo, al cinema, possiamo anche alzarci e abbandonare la sala, tanto sarà storia nota. Il sottogenere delle bambole assassine è infatti più popolato di quanto dovrebbe essere, giacché non è che si possa reinventare chissà quante volte un soggetto così poco fantasioso. Che poi, mi chiedo, a quale bambino piacciono delle bambole con quell’aspetto?
Per giunta, la filastrocca in questione viene pronunciata già nei primi istanti, sicché se avete almeno la licenza elementare capirete pure che un motivo c’è. Ed ecco qua, trama sputtanata in 15 secondi. Come dicevo, potreste anche evitare di andare avanti. A meno che non vogliate scoprire di chi e perché Mary Shaw voglia vendicarsi, ma vi assicuro che gli eventi a venire sono del tutto privi di fascino investigativo.
Insomma, Dead Silence rubacchia a destra e a manca nel peggior immaginario orrorifico, costruendo un plot che gira attorno alle due categorie più bistrattate dal genere, i bambini e gli anziani, secondo l’idea consolidata che entrambi siano fonte di inquietudine per lo spettatore. A fare da intermediario, un pupazzo identico a tutti quelli che abbiamo già visto. Tutt’intorno, dialoghi surreali. Sottotrame inconcludenti. Scenari suggestivi, forse, ma anche quelli già visti. Personaggi che fan cadere le braccia. Donnie Wahlberg nei panni di un agente di polizia che non dà nessun contributo al film. Il padre del protagonista che compare appena due minuti. Ryan Kwanten, che era stato così convincente nella serie che gli ha dato successo, è divenuto improvvisamente inespressivo. Fortuna per lui che James Wan dopo sia rinsavito.
VOTO: 1
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