Wendy? Sono a casa, amore! Su, vieni fuori. Dove ti nascondi?
Comprensibilmente, Wendy non uscirà allo scoperto. Se ne starà ben al riparo da quel pazzo furioso di suo marito. E no, non gli darà nemmeno la mazza.
Ferma con quella mazza. Metti via quella mazza. Wendy, dammi la mazza.
Perché Jack, la sua dolce metà, ha imprevedibilmente perso le staffe. Beh, non proprio imprevedibilmente. Quando si vive per un lungo periodo in un albergo chiuso al pubblico, isolato dal resto del mondo, costruito su un cimitero indiano, e il cui precedente custode ha dato di matto e ha massacrato la famiglia, forse devi aspettarti qualcosa di sinistro. Danny l’aveva intuito.
C’è qualcosa di malvagio qui?
I bambini capiscono sempre tutto prima dei grandi. È Danny a vedere le gemelle fatte a pezzi, è Danny ad avere le visioni del sangue che inonda l’albergo, ed è ancora Danny a sentire che qualcosa non va nella stanza 237. Anche se il bambino un po’ inquietante lo è anche lui. Dopotutto, non è tanto rassicurante vederlo camminare avanti e indietro nel mezzo della notte mentre grida e scrive sulla porta cose come queste:
Voglio tornare in camera mia. Sono confusa. Ti chiedo solo cinque minuti per pensare.
Ormai non c’è più niente a cui pensare, cara Wendy. E tornartene in camera tua non ti basterà. Il lupo cattivo ti troverà anche lì.
Cappuccetto rosso? Cappuccetto rosso? Su, apri la porta. Su, apri! Non hai sentito il mio toc, toc, toc?
Forse avresti dovuto prendere tuo figlio e andare via quando ci avevi pensato la prima volta. Esitare non ha mai portato bene a nessuno. Un albergo infestato da fantasmi non porta bene a nessuno. Nemmeno rimanere intrappolati in un posto che assomiglia a un labirinto (ci avete fatto caso, al modo in cui il bambino gira per l’hotel col suo triciclo?). Ma il labirinto in sé, quello può fare la vostra fortuna. Purché sappiate come tornare indietro.
Be’, se può farle piacere è quello che stavo cercando: un po’ di isolamento. Perché… perché sono lì lì per partorire un romanzo e quindi cinque mesi di pace sono proprio quello che ci vuole.
Eh Jack…adesso lo sai, che l’isolamento non ti ha giovato per niente. Specialmente se, dopo tutto questo travaglio, l’unica cosa che sei stato in grado di scrivere è stata questa:
VOTO: 10
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