Il 2016 è stato indubbiamente un anno eccezionale per l’animazione, e specialmente per i suoi protagonisti animali: Sing, Zootropolis, Pets, ma anche i meno meritevoli Angry Birds e Rock Dog, e le già note bestiole di Kung Fu Panda, Alla ricerca di Dory e L’era glaciale.
Il risultato migliore, quasi certamente, l’ha raggiunto Zootropolis. L’originale Zootopia (nota per i distributori italiani: non avevamo bisogno di una pseudotraduzione) mette in chiaro fin da subito di cosa si tratta: un immaginario universo in cui gli animali, piccoli e grandi, erbivori o meno, vivono in perfetta armonia. Non esistono vittime e cacciatori, l’animalità selvaggia è solo un ricordo lontano. Un’utopia, appunto (chiaro, distributori?).
Almeno fino a quando l’imprevisto diventa possibile, e i predatori si mettono a fare quel che erano soliti fare una volta. Zootropolis riesce a divertire in un modo non sconosciuto all’animazione e ai racconti per l’infanzia: infilandoci dentro un bel messaggio. A una trama degna dei migliori film d’avventura combinati col filone investigativo, accompagna una riflessione attualissima che istiga nello spettatore senza la pedanteria del discorsone dottrinale. E la morale è che spesso la paura immotivata ci impedisce di vedere che non tutto è come sembra. Che, in parole povere, l’abito non fa il monaco.
I più grandi potranno sicuramente apprezzare i riferimenti al Padrino e a Breaking Bad, nonché un impianto narrativo squisitamente noir. Le gag tra la coniglietta Judy, la volpe Nick e gli altri personaggi, invece, sono per tutti. E poi, c’è un bradipo che lavora alla motorizzazione!
Un filo conduttore unisce Zootropolis al recentissimo Sing, al di là dell’evidente ambientazione in un mondo popolato da animali antropomorfi, ed è il filo dell’aspirazione. Judy è determinata a diventare il primo coniglio nelle forze di polizia, in barba alle risatine e agli ostracismi di tutta la comunità animale, così come il koala Buster Moon non ha intenzione di rinunciare al suo sogno di ridare lustro al teatro di cui è proprietario. L’occasione sarà proprio uno show in grande stile.
Si può rintracciare un comune denominatore tra questo Sing e altri film del 2016 come Florence e Sing Street, dato dal ruolo preminente che viene ad assumere la musica, e ancora prima il canto. Musica e canto sostengono, però, un motivo non meno importante, che è proprio l’aspirazione a coronare il sogno di una vita. Lo spettacolo che Buster ha in mente non è niente di più sorprendente di quel che potremmo immaginare: una serie di esibizioni canore in pieno stile talent show (o Festival di Sanremo, se preferite). Non c’è sorpresa nel finale, non ci sono personaggi memorabili – forse il più spassoso è un personaggio secondario, la vecchia iguana con l’occhio di vetro – e il plauso che incoraggia le performance rivela anche troppo autocompiacimento, eppure Sing ci prende. Sarà perché le piccole storie dei singoli protagonisti riescono a ravvivare la vicenda, sarà per tutte quelle canzoni, sarà perché ogni tanto è bello lasciarsi andare e godersi il lieto fine. Sing cercherà pure l’emozione facile, ma viene voglia di alzarsi e mettersi a cantare.
Partito con nobili intenzioni, invece, Pets – Vita da animali non mantiene le promesse fino in fondo. L’intento, ovviamente, era quello di raccontare le abitudini dei nostri animali domestici, cosa pensano, come ci vedono, come si comportano quando ci lasciamo la porta di casa alle spalle. Dopo una buona partenza, però, prende una direzione del tutto diversa e vira verso una più tradizionale escursione rocambolesca in giro per New York.
La disavventura che coinvolge un disomogeneo gruppo di cani, un gatto, un maiale, un falco, un parrocchetto e un coniglio riesce a mettere a segno alcune battute e a mantenere una linea narrativa agitata e spericolata, ma non compensa del tutto la mancanza d’originalità, e la scelta di abbandonare l’ambientazione iniziale precipitando la storia verso modelli già visti in Madagascar e Giù per il tubo. I momenti migliori sono quelli che si svolgono tra le mura domestiche, ed è lì che dovevano provare a rimanere.
VOTO ZOOTROPOLIS: 9
VOTO SING: 8
VOTO PETS – VITA DA ANIMALI: 6
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