Categoria: Feelings
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Quello che pensano gli altri e quello che penso io
Ho sempre avuto un problema con l’immagine di me stesso. E non mi riferisco a una questione puramente estetica – su quella, in realtà, ci sarebbe da aprire tutt’un altro discorso. Più che altro, mi riferisco alla percezione che gli altri hanno di me stesso. Basta un episodio, una mezza parola, un fraintendimento a fare…
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Rifare Napoli, oggi più che mai
In questi giorni sto lavorando a una serie tv per cui mi son trovato a girare delle scene in una location particolare. Non dirò di quale serie si tratti, che tanto non è rilevante. Dirò solo che queste scene prevedevano un’ambientazione angusta e degradata. Una casa in cui puoi trovarti ad abitare soltanto se finisci…
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Chi ha paura del corpo delle donne?
Questa settimana ho assistito ad alcuni dibattiti che mi hanno colpito, perché mi pare che girino tutti attorno allo stesso punto. Due sono quelli pubblici, mediatici e salottieri, circa l’omicidio di Carol Maltesi e la presunta relazione tra una preside di una scuola superiore e un suo alunno. Su questi passerò oltre senza aggiungere altro,…
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L’utilità di un sano e liberatorio litigio
Stavo pensando alle cose che ho fatto questa settimana, ai posti in cui sono stato, alle persone con cui ho parlato, cercando di riassumere rapidamente il senso di questi ultimi sette giorni. Mi sono accorto, così, che la cosa più rilevante che mi sia accaduta è stata una discussione che ho avuto a lavoro. Non…
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Nessun altro posto in cui vorrei stare
Questa settimana mi sono ritrovato a parlare della mia (breve) esperienza lavorativa a dei ragazzi che frequentano il mio stesso corso di studi. Mi ero preparato qualche parola da dire, anche se poi, come spesso succede in queste occasioni, le cose vanno un po’ da sé. Più che qualche parola, in realtà, avevo scelto degli…
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Quella strana solidarietà nella guerra
La mia insegnante di storia delle medie una volta ci assegnò un particolare compito a casa: chiedere ai nostri nonni – o agli zii, o a un vicino di casa – di raccontarci dei loro ricordi della guerra. Dovevamo mettere le loro parole per iscritto, dargli una forma, ma senza pulirle più di tanto. Lasciare…
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Avere trent’anni e dover uscire il sabato sera
C’è una domanda che attendo puntuale ogni sabato sera come un condannato a morte attende la mannaia del boia sul proprio collo mentre s’avvia al patibolo: come se il mondo stesse per finire lì. E con la stessa sensazione di disperata rassegnazione: sai che accadrà, sai che non potrai fare nulla per evitarlo, eppure continui…